Takako Arai nasce nel 1966 a Kiryū, cittadina rurale della prefettura centrale di Gunma, Giappone. Nata e cresciuta nella piccola azienda tessile gestita dal padre, prima di trasferirsi a Tokyo vive in prima persona l’importanza e la precarietà del lavoro femminile nelle industrie tessili durante la rapida industrializzazione del Giappone del XX secolo. Dopo essersi laureata all’Università Keiō di Tokyo, Arai inizia la propria carriera letteraria come poetessa e cofondatrice di due riviste, la Shimensoka e la Mi’te (quest’ultima tuttora attiva con oltre 100 pubblicazioni). Questa occupazione, assieme alla vincita del Premio Oguma Hideo per la seconda raccolta pubblicata, Tamashii Dansu ([La danza delle anime], 2007) le permettono di entrare a far parte dell’organizzazione del Festival Internazionale di Poesia di Tokyo. Nonostante la lunga permanenza nella megalopoli giapponese, Arai non abbandona gli scenari della propria infanzia, riportando nelle proprie poesie, scritte talvolta anche nel dialetto regionale a lei caro, le difficoltà delle classi lavoratrici e contadine delle aree rurali del Giappone. In seguito al disastro del Tōhoku del 2011, Arai pubblicherà una serie di poesie di denuncia contro l’insensibilità di un governo che, per scongiurare contaminazioni, invitò i giovani ad utilizzare il preservativo (Galapagos, Betto to Shokki [Letti e telai], 2013), e contro la crescente desensibilizzazione della popolazione nei confronti del nucleare (Lots and Lots, Betto to Shokki, 2013).

(a cura di Matteo Bevilacqua)


(Fonte immagine: http://cordite.org.au/wp-content/uploads/2017/07/takako-arai.jpg)